fbpx

Ristrutturazione key building (chiavi in mano)

Quando si decide di rinnovare la propria casa si apre, sempre, un periodo piuttosto complesso e pieno, potenzialmente, di molte insidie. Non è semplice districarsi tra imprese, lavori, competenze, agevolazioni fiscali e, proprio per questo, le ristrutturazioni chiavi in mano rappresentano, oggi, una soluzione diffusa e condivisa da molte famiglie.

Ristrutturare la propria abitazione o anche il proprio ufficio è un’operazione molto delicata, che ha bisogno di un team competente e preparato per affrontare gli imprevisti, i permessi, la burocrazia, la normativa e tutti gli altri aspetti implicati in un intervento di questo tipo. Andiamo quindi a vedere che cos’è una ristrutturazione chiavi in mano

Ristrutturazione chiavi in mano, che cos’è

Quando si parla di ristrutturazione chiavi in mano si intende l’affidamento completo dell’intervento di ristrutturazione della casa o dell’ufficio a un’unica impresa, preparata e specializzata in questo genere di lavori. In questo modo si ha un solo interlocutore per tutti i lavori che si andranno a fare, un unico responsabile e referente. L’impresa si occupa di realizzare il progetto, avviare le pratiche, controllare permessi e stato dei lavori e consegnare, infine, la casa restaurata.

In questo modo tutte le maestranze coinvolte a diversi livelli nella ristrutturazione si interfacciano unicamente con chi si occupa del progetto e i proprietari non sono costretti a perdere tempo, soldi e fatica per una supervisione su cui, magari, si è anche ben poco competenti. La ristrutturazione chiavi in mano, inoltre, prevede un monitoraggio pressoché costante dei lavori, dei costi e dei tempi con cui gli interventi procedono, in modo tale da evitare spiacevoli sorprese e inutile stress.

Ristrutturazioni chiavi in mano: le tipologie

La materia viene trattata nel Testo Unico dell’Edilizia DPR 380/01, dove vengono definiti gli interventi di ristrutturazione edilizia, come quelli mirati a trasformare completamente o in parte un “organismo edilizio” attraverso una serie di opere. Sempre la normativa distingue la ristrutturazione vera e propria dalla manutenzione, dal restauro e dal cosiddetto “risanamento conservativo”.

Con ristrutturazione edilizia si intende, quindi, un complesso di interventi che siano in grado di trasformare la casa o comunque l’immobile rispetto a com’era prima dei lavori, realizzando nuovi elementi architettonici, sostituendo o ripristinando i vecchi, facendo nuovi impianti. Si può parlare a ragione di ristrutturazione sia quando si demolisce il vecchio per ricostruire il nuovo, sia quando si procede senza un intervento così drastico.

Anche la trasformazione di uno scantinato o di una zona sottotetto in abitabile tramite un intervento di ristrutturazione è ammessa dal Testo Unico. Si può anche procedere ampliando la volumetria di un immobile, non oltre il 20%, si può cambiare la sua destinazione di utilizzo, si può frazionarlo in più unità.

In questo senso, la ristrutturazione edilizia, compresa quella chiavi in mano, può prevedere a seconda dei casi:

  • che si sostituiscano i pavimenti o gli impianti;
  • che si trasformi il bagno o la cucina;
  • che si sposti una porta o un tramezzo;
  • che si sostituiscano gli infissi, rinnovando i materiali e la tipologia;
  • che si realizzino opere accessorie.

Anche altri interventi vengono classificati come ristrutturazione e sono quelli che riguardano una centrale termica, una scala di sicurezza, un adeguamento energetico, un ascensore, il consolidamento della struttura, il rifacimento di una rampa. Anche il restauro e il risanamento conservativo sono considerati, dalla normativa, lavori di ristrutturazione edilizia.